Il 1° agosto 2024, un terremoto di magnitudo 5.0 (Mw, magnitudo momento) ha colpito il nord della Calabria, con epicentro nei pressi di Mandatoriccio, in provincia di Cosenza. La scossa, avvertita fino in Puglia e Sicilia, ha causato scene di panico ma fortunatamente non ha provocato danni significativi.

Fonte INGV.


È stato l’evento sismico più energetico sul territorio nazionale fino a questo momento del 2024. L’evento è stato anche registrato dalla rete Net4Fer, con segnali rilevati dalle stazioni FEM0, FEM1 e FEM2.


La Calabria è una delle regioni più sismiche d’Italia, con una lunga storia di terremoti significativi. La sua alta pericolosità sismica è dovuta alla frequenza e all’intensità dei terremoti che l’hanno colpita nel corso dei secoli. Tra gli eventi più devastanti, il terremoto del 1908 che distrusse Reggio Calabria e Messina, causando circa 100.000 morti, rimane uno dei più tragici nella storia italiana. La regione è classificata nella zona sismica , la più pericolosa, e presenta una vulnerabilità elevata a causa della fragilità del patrimonio edilizio e infrastrutturale.

Negli ultimi 100 anni, la Calabria ha continuato a essere colpita da numerosi terremoti significativi. Nel 1947, un terremoto di magnitudo 5.6 colpì la Calabria centrale, causando danni significativi ma fortunatamente poche vittime. Nel 1978, un sisma di magnitudo 6.1 colpì la zona di Cosenza, causando danni estesi e alcune vittime. Anche se l’epicentro del terremoto del 1980 era in Irpinia, il sisma di magnitudo 6.9 fu avvertito fortemente in Calabria, causando danni strutturali in diverse località. Nel 1998, un terremoto di magnitudo 5.5 colpì la zona di Pollino, causando danni moderati. Nel 2012, un sisma di magnitudo 5.0 colpì nuovamente la zona di Pollino, causando danni minori ma generando preoccupazione tra la popolazione.

La Calabria ha una pericolosità sismica molto alta, dovuta alla frequenza e all’intensità dei fenomeni accaduti in epoca storica. La vulnerabilità della regione è altissima a causa della fragilità del patrimonio edilizio, infrastrutturale, industriale, produttivo e dei servizi. Inoltre, l’esposizione è molto alta per la densità abitativa e la presenza di un patrimonio storico, artistico e monumentale in zone interessate da faglie attive.

Per mitigare il rischio sismico, è fondamentale adottare diverse misure di prevenzione. In primo luogo, è necessario migliorare la qualità delle costruzioni attraverso l’adeguamento sismico degli edifici esistenti e l’adozione di nuove tecniche costruttive per le nuove edificazioni. Questo include l’uso di materiali e tecnologie avanzate che aumentino la resistenza delle strutture ai terremoti.

Inoltre, è cruciale mantenere e rafforzare un sistema di monitoraggio sismico continuo per rilevare tempestivamente eventuali anomalie e prevedere possibili eventi sismici. La sensibilizzazione e l’educazione della popolazione sui comportamenti da adottare in caso di terremoto sono altrettanto importanti. Campagne informative e esercitazioni periodiche possono aiutare a preparare la comunità a rispondere efficacemente durante un’emergenza. Infine, la pianificazione dell’emergenza deve essere accurata e dettagliata, includendo scenari di danno e piani di evacuazione ben definiti